La dura vita di un expat può seguire mille direzioni diverse. Se avete seguito il mio blog Nederlandia, sapete che questo mondo è difficile per davvero. Se avete letto la mia tesi di laurea magistrale, sapete anche i motivi per i quali questa esperienza può seguire percorsi opposti, seppur molto simili tra di loro sotto alcuni aspetti.
Bene, la mia vita da expat si è conclusa un paio di mesi fa. E dopo un meraviglioso mese passato sul Cammino di Santiago, ora sono di nuovo in Italia.
Shock culturale al contrario
Da un certo punto di vista, lo shock culturale esiste anche in questi momenti. Per esempio, quando ho dovuto riscrivermi al servizio sanitario nazionale. Oppure, quando per lavoro mi sono trovata davanti dei moduli da compilare che nemmeno capivo cosa mi veniva chiesto. Mi sembra strano entrare in ufficio in un giorno di pioggia – o in un qualsiasi luogo pubblico – e trovarmi davanti mille ombrelli. Mi manca l’Olanda e la sua semplicità burocratica. Non sopporto vedere così tante persone che utilizzano la macchina per fare cinque chilometri in città. Ogni tanto rimpiango la piastra per i toast in ufficio, che qui non esiste. Mi sono anche sconvolta a vedere la presenza di negozi di patatine olandesi che si propongono come tali ma che – non riuscendo ovviamente a vivere di sole patatine fritte in Italia – vendono anche pollo ed hamburger. Lo trovo inaccettabile, e sono purtroppo sincera.
Emozionarsi con poco
Eppure, dopo più di un mese che sono tornata, ancora riesco ad emozionarmi quasi quotidianamente. A partire dalla possibilità di comprare diversi formati di pasta, fino agli scaffali pieni di biscotti della colazione. Mi succede quando mangio il più sconosciuto dei formaggi ed è comunque straordinariamente buono. Mi commuovo quando trovo uno Spritz a due euro. Sorrido addirittura davanti alla pioggia, solo perché mi permette di sfoggiare la mia bellissima giacca della pioggia olandese.
Insomma, non sono più expat
Ecco, forse questo post non aveva alcun senso di esistere se non quello di dirvi che sono in Italia. Dopo Nederlandia, dopo le mie mille battaglie contro il vento, dopo i miei incidenti in bicicletta, le mie soddisfazioni personali, e tanto altro. Ora vivo in Italia. Ora la gente attorno a me parla italiano. La gente usa gli ombrelli. La gente si lamenta di tutto e di più. La gente è fissata con il cibo. Potrei continuare per ore, ma la conclusione è una sola: sono felice. Ed è l’ennesima prova che mille ragionamenti e liste con i pro e contro non saranno mai efficaci quanto imparare ad ascoltarti veramente.
Ciao Maddalena, Giusto l’altro giorno mia moglie ti ha inserita nel nostro album di foto dei ricordi e ci eravamo promessi di rifare una cena assieme a casa nostra. Poi c’ho ripensato cosi:
“Non credo sarebbe contenta quella simpatica giovanotta di condividere del tempo con un vecchio noioso come me, meglio stia con persone piu socievoli “.
Pensando che comunque magari un giorno la sorte ci avrebbe fatti re-incontrare.
A quanto pare la sorte ci ha definitivamente allontanati. E un po mi dispiace.
Noi ( io e mia moglie) abbiamo sempre serbato un ricordo piacevole del nostro incontro, sei una giovane donna simpatica e cordiale. Una delle poche expat italiane che potevano stare al passo degli olandesi. Di solito gli italiani qui sono lamentosi , del tempo, del cibo, degli olandesi che a loro detta sono chiusi e subdoli.
Non li capisco i miei “ex ” connazionali,se ce’ un popolo accogliente e aperto e diretto sono proprio gli olandesi, ma tant’e’, me ne son fatto una ragione:
Gli italiani si lamenteranno sempre, di tutto e di piu’.
Tu no!
Tu eri soddisfatta della “tua Nederlandia”, ma anche della “tua India” e ora torni nella tua Italia e sei ancora soddisfatta.
La vera ragione sei tu! La soddisfazione di esistere, la gioia di vivere e’ dentro di te.
Questo lo avevo capito quella sera alla stazione quando ti eravamo venuti incontro per accompagnarti verso casa nostra. Data la mia ormai lunga esperienza di vita, le persone le riconosco di primo acchito dai gesti, dalla impostazione della voce, dallo sguardo.
Anche per questo pensavo che non era il caso di rubarti il tuo tempo per un altra cena, che ci va a fare una ragazza “solare” in casa di un expat noioso e pedante. 🙂
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Chiudo senno’ divento noioso pure per iscritto.
Cosi: salutaci i tuoi genitori e riferisci loro i nostri complimenti per aver dato luce ad una brava ragazza, forte ed intelligente. Hanno fatto un buon lavoro con te.
Ti auguriamo un buon proseguimento. Un abbraccio da parte di mia moglie.
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Lucio + Angelique. Zaandam.
PS: ovviamente quando vorrai tornare in Nederlandia, ricorda che qui da noi ce’ sempre una stanza per gli ospiti a disposizione. Basta solo che ci avvisi un poco prima senza farti nessun problema, come fossimo “parenti”. In caso di emergenza e ti vien da fuggire da Italia, abbiamo pure un divano letto. 😀
Un grande CIAO!
Grazie mille del bellissimo commento Lucio! Se mai passerete da quel di Torino, fate un fischio che vi vedo volentieri 🙂
🙂